venerdì 14 settembre 2012

Echinacea: un toccasana per prepararsi al meglio al periodo autunnale ed invernale

Echinacea pallida
 È particolarmente apprezzata in ambito fitoterapico per le sue proprietà immunostimolanti, attribuibili alla frazione polisaccaridica. Annovera altresì proprietà antiinfiammatorie, antivirali, antineoplasitiche e cicatrizzanti.
Dal punto di vista botanico, esistono diverse specie di echinacea, quelle più utilizzate in ambito erboristico son l’ E. pallida e l’ E.purpurea. Sono piante erbacee perenni, alte circa 1-1,5 m, con foglie allungate , ellittico-laceolate, con numerose venature e fori riuniti a capolino. Il rizoma è più o meno cilindrico e nella parte inferiore si divide in numerose radichette.


Echinacea purpurea
La commissione tedesca raccomanda l’utilizzo delle radici di E. pallida e le parti aeree di E. purpurea, per il trattamento di sintomi influenzali, raffreddore e infezioni croniche del tratto respiratorio ed urinario.

Componenti attive: sia nelle radici che nel rizoma sono presenti carboidrati, composti fenolici derivati dall’acido caffeico ( es. cinarina), acido cicorico (abbondante in E.purpurea) , lattoni sesquiterpenici ed alcaloidi.
Formulazioni e metodi di assunzione: è possibile assumere questo rimedio sotto forma di tintura madre (soluzione costituita da acqua ed alcol alimentare, in cui la pianta è stata fatta macerare), gemmoderivato (soluzione di acqua, glicerina ed una minima parte di alcol, in cui sono state fatte macerare le gemme del vegetale), succo fresco delle parti aeree (cioè stelo e foglie) di Echinacea purpurea in fioritura, estratti secchi incapsulati. Spesso la si può trovare in associazione con altri estratti vegetali, anch’essi utili come immunostimolanti.

 - idroalcolico (tintura madre): utile per il trattamento di stati acuti di malessere (esempio un’influenza, o un raffreddore..).   In generale se ne possono assumere 4 gocce ogni 10 kg di peso corporeo, in mezzo bicchiere di acqua, un paio di volte al giorno (la mattina appena alzati e la sera prima di coricarsi). In caso di stati influenzali persistenti si può assumere fino a 4 volte al dì. I dosaggi possono cambiare a seconda del prodotto che acquistate, pertanto accertarsi del dosaggio corretto dalle indicazioni in etichetta.          
        













 - gemmoderivato: nelle gemme e nelle parti in via d’accrescimento, come giovani radici, giovani getti, corteccia di rami giovani, germogli è racchiusa tutta l’energia vitale della pianta, l’impronta genetica ed energetica che rispecchierà l’intero progetto di vita di quel vegetale. Pertanto il gemmoderivato sarà in grado di agire in modo profondo e delicato sia livello fisico che a livello energetico attivando un’azione di stimolazione e purificazione di tutti gli organi preposti alla disintossicazione. Viene consigliato per disturbi cronici, in cui è necessario agire per un periodo più lungo per giungere alla “radice” del problema. Data la sua bassa concentrazione di alcool può essere adatto anche per l’assunzione da parte dei più piccoli. Dosaggio: Si prendono 5-8 gocce per ogni 10 kg di peso in mezzo bicchiere d’acqua (non assumerlo mai puro ma sempre diluito in acqua in quanto questo ne migliora l’efficacia) 2 o 3 volte al dì. (mattina a digiuno e la sera prima di coricarsi). Si consiglia di assumere i gemmoderivati per almeno 2-3 mesi, prendendoli tutti i giorni senza interruzione. Se al termine di questo periodo il problema non fosse risolto, si può continuare per un tempo più lungo, facendo attenzione a sospendere l’assunzione per 10 giorni al mese.


- per uso esterno: le parti aeree di E. Purpurea sono raccomandate per accelerare la guarigione delle ferite. In generale si ritiene che questa azione derivi da due fattori principali: inibizione dell’enzima ialuronasi (che è un enzima che degrada l’acido ialuronico, importante costituente del tessuto connettivo) e stimolazione dei fibroblasti (cioè stimolazione delle cellule che producono le componenti del tessuto connettivo). Pertanto è possibile preparare pomate vegetali, in cui è stato inserito almeno il 15% di succo fresco di echinacea (derivato dalle parti aeree di E.purpurea) ed applicarlo localmente per il trattamento e la rimarginazione di piccole ferite superficiali. Attenzione: alcuni soggetti predisposti alle allergie potrebbero risultare sensibili ad alcune componenti presenti nel succo.


Effetti collaterali e controindicazioni: risulta essere una droga sicura, anche se in letteratura sono stati riportati casi di episodi allergici e dermatiti da contatto (in particolare in soggetti allergici alla famiglia delle asteraceae). Si stima che la possibilità di riscontrare seri effetti avversi associati all’uso di questo rimedio sia di 1: 100.000. Comunque, eesendo un immunostimolante, se ne sconsiglia l’utilizzo  in soggetti con disturbi sistemici progressivi, quali tubercolosi, AIDS, sclerosi multipla ed altre malattie autoimmuni.

L’echinacea può interagire farmacologicamente con altri eventuali farmaci presi in concomitanza, aumentandone o diminuendone l’effetto. Consultare un medico prima dell’utilizzo.

Note bibliografiche: fitoterapia – impiego razionale delle droghe vegetali – F. Capasso, G. Grandolini, A.A. Izzo – Springer

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